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21.11.13

unsteady in the light



Infermeria del cargo classe firefly Baihu, 2505. Victory.


- Oh, mi senti?
- ...
- Ragazzo, Cristo santissimo, mi senti?
- Zhè shì zěnme huí shì.
- In inglese, ragazzo.
- ' the hell happened?
- E' successo che tra un po' vai a fuoco, ecco che è successo.

Paul sgrana gli occhi, la luce bianca dell'infermeria glieli fa lacrimare. Prova a muoversi, ma viene sorpreso da un dolore lancinante all'altezza del petto. Si stende di nuovo, gemendo.

- Aye, gran bella idea che hai avuto, gran bella cazzo di idea. La cicatrice ti resterà per tutta la vita, dice il dottore.
- La ragazza?
- Che ragazza?
- La ragazza, quella che era... la ragazza.
- La strega, intendi.
- E' morta?
- Lo era parecchio prima che decidessi di provare a ripescarla da una pira accesa, ragazzo.
- Shit.
- Una cosa vi avevo detto: non ficcatevi nei guai. Non date nell'occhio, sant'iddio.
- Fuck you.
- Fuck me?
- Yeah. Fuck you. Nǐ tā mā de húndàn, nǐ hé nǐ tā mā de fēngkuáng.
- English, boy.
- Ho detto bastardo te e la tua testa di merda. Siete pazzi.
- Non le brucio io le streghe, ragazzo. 
- Stavi lì a guardare.
- E che dovevo fare, farmi bruciare con lei?
- Sparare a quello che ha acceso la pira, per iniziare.
- E poi a tutti gli altri.
- Uno per educarne cento.
- La stessa cosa che dicono loro.
- Fuck you and fuck your cultural relativism. 
- Fancy talk for a fancy man. 
- Fuck you.
- Ti scarichiamo a Duankou, ragazzo. Non che non mi sia affezionato, ma colpi di testa dei tuoi sono proprio il tipo di cose che complicano gli affari semplici. E un equipaggio deve pur mangiare.
- Strozzatevici.
- Hope you'll feel better soon.
- Non era morta.
- Mh?

Paul ripesca con lo sguardo pieno di lacrime e rabbia la figura del suo capitano, sulla porta.

- I morti non gridano.